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Campomarino - Këmarin

Proteso come una terrazza su una distesa di mare azzurro Campomarino, letteralmente campo sul mare, trae il suo nome proprio da questa particolare posizione geografica.

Cosa vedere

La chiesa di Santa Maria a Mare, ultimo baluardo della spiritualità bizantina, con le sue cuspidi tipiche dell'arte romanico – gotica e la sua imponente struttura, si specchia nelle acque prospicienti e domina il paese sottostante e le spiagge. Costruita in epoca romanica, la chiesa di Santa Maria a Mare custodisce nella cripta alcuni affreschi che rappresentano i Santi Demetrio e Nicola. L'edificio sacro nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche architettoniche per adeguare i suoi spazi alle esigenze del rito bizantino praticato dalle comunità albanesi che arrivarono intorno al 1400 nella zona. L'attuale struttura, invece, risale al 1700, quando la soppressione del rito bizantino fece sì che si tornasse alla suddivisione originaria degli spazi. Campomarino è un paese che nei secoli ha sempre perpetrato le antiche tradizioni osservandole con rispetto e conservandone i valori. Ancora oggi nel centro storico, è possibile rintracciare elementi degli antichi usi e costumi e gli stessi gesti che caratterizzavano la quotidianità della Gjtonja o meglio il tipico quartiere arbëresh. La struttura architettonica delle case, infatti, con piccoli poggi dove le donne si raccoglievano per svolgere le tradizionali arti femminili, così come la distribuzione degli edifici lungo le viuzze del borgo antico ricordano ancora oggi l'antico insediamento arbresh. A ricordare le attività dei primi coloni di Campomarino è stata la pittrice Liliana Corfiati che, grazie alla tecnica del murales, ha raccontato sui muri delle casette del borgo antico la storia e la vita degli arbëresh sin dal loro arrivo in Molise.

 

Un po' di storia

Un'antica leggenda vuole che il paese sia stato fondato da Diomede, il mitico eroe omerico che di ritorno dalla guerra di Troia avrebbe sposato la figlia del re Dauno. La sua tomba si trova nelle vicine isole Tremiti, dette anche Isole Diomedee, ed è custodita dagli omonimi uccelli marini. La vera e propria città di Campomarino ha radici più recenti. Da alcuni scavi archeologici effettuati in località Difensola è emerso un abitato paleolitico risalente all'età del ferro XII-XI sec. a. C. ed una località romanica identificabile con Cliternia, come viene attestato dalla tipologia dei ritrovamenti. Nell'XI secolo la piccola città fu scelta dai Cavalieri Templari che ebbero nella zona molti possedimenti testimoniando il passaggio dei pellegrini e dei crociati diretti in Terra Santa. Successivamente il centro abitato sull'Adriatico subì l'occupazione dei longobardi e dei normanni.

 

Arbëreshë in Molise

Tra tutte le popolazioni che transitarono per Campomarino quelle che contribuirono maggiormente al popolamento della zona e quelle che vi si stanziarono definitivamente furono proprio quelle albanesi provenienti dall'altra sponda del mare Adriatico intorno al XV secolo. Si creò così un interessante sincretismo culturale tra le popolazioni che già abitavano queste zone e le nuove colonie provenienti dai Balcani. Gli arbëreshë portarono con sè una religiosità fatta di rituali della tradizione greco-bizantina. Resti di alcuni elementi del culto bizantino sono ancora oggi riscontrabili nei ruderi di un'antica cappella intitolata ai Santi Pietro e Paolo. La presenza massiccia degli arbëreshë nella città adriatica e il forte senso di appartenenza ha fatto sì che l'amministrazione comunale abbia dedicato al celebre eroe albanese, Giorgio Castriota Skanderbeg, una delle vie più importanti della città.

 

La lingua arbëresh a Campomarino

Quel che resta oggi delle antiche gesta dell'eroe Skanderbeg e della sua discendenza di genti fiere e tenaci è l'antica e nobile lingua arbëresh. Resistendo nei secoli, pur nella sua forma esclusivamente orale, l'arbëresh è un idioma che negli ultimi decenni ha subito un rapido declino a causa dell'aumento della popolazione proveniente dai paesi limitrofi, attratta dagli insediamenti produttivi della adiacente zona industriale e dallo sviluppo turistico del paese. E' quindi possibile trovare persone che parlano ancora la lingua arbëresh solo tra le fasce più anziane e tra gli studiosi della lingua e delle tradizioni.

 

Campomarino Oggi

Insignita quasi ogni anno della bandiera blu d'Europa, l'area di Campomarino Lido rende il Comune uno dei più preziosi paesi dell'area arbëreshë. L'intera zona costiera del piccolo Comune pullula di campeggi, alberghi residence e strutture ricettive pronte ad accogliere i turisti con le esigenze più diverse. Recentemente l'offerta turistica della zona è stata migliorata grazie alla costruzione di un porticciolo adiacente alla pineta che consente l'approdo e il rimessaggio di barche a vela e yacht. A rendere famosa Campomarino in Italia è anche il celebre bouquet dei vini prodotti nella zona così come il pregio dei suoi vitigni. E' proprio la particolarità del terreno fertile e dell'aria resa mite dalla presenza del mare a fare delle produzioni di ortaggi e frutta di Campomarino un fiore all'occhiello della tipicità biologica molisana.

 

 

Sportello Linguistico

Lo Sportello Linguistico Regionale(SLR) per le minoranze linguistiche storiche del Molise, nasce per tutelare le comunità di lingua e cultura Arberesche;  (Campomarino-Motecilfone-Portocannone-Ururi) e quelle di lingua e cultura Croata (Acquaviva Collecroce-Montemitro-San Felice del Molise)