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MONTECILFONE

MONTECILFONE

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La sensazione di trovarsi in un'oasi linguistica e immediatamente percettibile. Un cartello bilingue posto all'ingresso del paese costituisce il biglietto da visita,un invito ad entrare, a visitare i luoghi e soprattutto immergersi in un clima festoso ed accogliente, per conoscere la storia di queste popolazioni attraverso le tradizioni, i loro usi e costumi. Posto su una collina a 405 metri sul livello del mare, il paese che nei documenti più antichi è annotato con varianti diverse di uno stesso nome di probabile derivazione longobarda "Montem Golfum", "Castri Gjlphoni".

"Montis Zilfoni", dista circa 18 chilometri dal Mare Adriatico, in una posizione geografica privilegiata, adagiato com'è al centro delle tre colline che costituiscono il suo territorio. Ancora integro nella sua vegetazione, all'ingresso del paese, Corundoli, antico possedimento dei cavalieri di Malta è uno dei boschi più interessanti del territorio bassomolisano, non solo per le varietà arboree, ma anche da alcuni particolari endemismi dell'area mediterranea. Per non parlare delle grotte sotterranee recentemente esplorate e delle radure che consentono soste e passeggiate in assoluto relax.Gli abitanti, circa 1700, sono generalmente cordiali, ma soprattutto ospitali e generosi. L'ospitalità, ritenuta sacra e codificata negli antichi codici del diritto consuetudinario, è un elemento essenziale della cultura arbëreschë. Gli anziani, in modo particolare, sono tra gli abitanti, coloro che più frequentemente, ed a volte esclusivamente, comunicano nell'antico idioma illiro, nonostante la località abbia perso da oltre 300 anni il rituale bizantino, la cui precoce soppressione avvenuta ufficialmente nel Sinodo di Benevento del 1696 ha determinato anche un impoverimento della lingua e della cultura tramandata solo oralmente per cinque secoli da una generazione all'altra.

L'unica chiesa esistente a Montecilfone, edificata al centro del paese a ridosso dell'antico insediamento, è intitolata a San Giorgio, il martire della Cappadocia  il cui culto viene .collegato all'eroe albanese Giorgio Kastriota Skanderbeg le cui  gesta eroiche in difesa del Cristianesimo dall'aggressione mussulmana nel 1500, sono ancora visibili nella  toponomastica del nucleo abitativo originario-Piazza Skanderbeg e il corso Skanderbeg, sono infatti la piazza principale ed il  corso del centro storico, dal quale si snoda ogni estate, l'ultima domenica del mese di luglio,  il corteo storico che a cura dell'associazione Equitis Sancti Millenni rievoca la storia,  le vicende, i combattimenti, la gloria dell'eroe. La profonda religiosità della popolazione si rinviene nelle feste religiose: quella del patrono San Giorgio il 23 aprile, preceduto da una grande fiera, la processione di Sant'Antonio il  13 giugno con la parata dei carri fioriti in onore del Santo. La festa religiosa della Madonna Grande "Shemrija Madhe", la vergine degli Albanesi,  che si celebra il 16 agosto, è al centro degli eventi estivi: tra questi il tradizionale festival  albanese a cura della Comitato Feste, la Rassegna delle espressioni arbëresch della pro-loco Munxhufuni, le rassegne espositive, i convegni e gli eventi culturali, come il concorso "San Giorgio e Skanderbeg", il concerto annuale del gruppo folklorico-corale "La Kamastra", organizzati dalla Amministrazione Comunale, dalla rivista Kamastra e del Centro Sociale "Gjaku Shprishur". Tra gli appuntamenti gastronomici si ricorda la sagra delle "Droqe" che si svolge il 14 agosto.

Date

01 Giugno 2016

Categories

I Paesi Arbëreshë

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Lo Sportello Linguistico Regionale(SLR) per le minoranze linguistiche storiche del Molise, nasce per tutelare le comunità di lingua e cultura Arberesche;  (Campomarino-Motecilfone-Portocannone-Ururi) e quelle di lingua e cultura Croata (Acquaviva Collecroce-Montemitro-San Felice del Molise)