A tre anni dal primo questionario-indagine effettuato nella scuola materna, primaria e secondaria di I grado di Montecilfone, lo Sportello Linguistico Arbëresh ha voluto riproporre un’indagine statistica per appurare la conoscenza della lingua minoritaria nelle nuove generazioni e la parlata della stessa nel contesto familiare.
I risultati ottenuti sono stati molto interessanti per comprendere in che modo si sta evolvendo la parlata Arbëreshe nella piccola comunità e con quale frequenza si continua ad insegnare la lingua minoritaria ai propri figli. I dati rilevati sono certamente sconfortanti se si mettono a confronto con quelli precedenti; in effetti, mentre nel 2016 si parlava la lingua minoritaria in famiglia nell’82% dei casi, la percentuale attuale è scesa al 52%. Tuttavia, il dato è comprensibile se si pensa che solo nel 45% dei casi i genitori sono entrambi originari di Montecilfone mentre nel 48% dei casi lo è solo uno dei due e, di conseguenza, il codice linguistico parlato in famiglia non può essere che quello ufficiale.
I genitori si rivolgono in lingua Arbëreshe ai figli nel 43% dei casi, oppure lo fanno solo talvolta (36% dei casi) mentre non lo fanno affatto nel 21% dei casi.
Alla domanda “Conosci le tradizioni legate alla cultura Arbëreshe?”è stato risposto che, in parte, si conoscono sia perché in famiglia e nella comunità continuano ad essere tramandate sia perché talvolta genitori e nonni ne parlano.
Il dato più confortante relativo all’indagine è stata sicuramente la domanda relativa ai corsi di alfabetizzazione e cultura Arbëreshë che ha visto aumentare la percentuale dei componenti familiari che ne hanno frequentato almeno uno. Sicuramente genitori attenti all’importanza della salvaguardia della lingua minoritaria avranno dei figli potenziali parlanti Arbëresh in quanto è fondamentale che la lingua si apprenda in famiglia e il prima possibile.
Urge che si comprenda l’importanza di parlare la lingua minoritaria nel contesto familiare, che i bambini possano portare avanti la lingua parlata, con orgoglio, per generazioni da oltre 500 anni e che la stessa non rimanga soltanto un ricordo nei decenni che verranno.
Urge che la comunità stessa comprenda che non sarà più la stessa senza la parlata che l’ha tenuta legata per tante generazioni e che sta inevitabilmente scomparendo.
Urge che le istituzioni siano più sensibili a questo argomento e che siano consapevoli di avere un’isola alloglotta di grande valore storico, linguistico e culturale nel proprio territorio.
Urge che tutti si impegnino a fare qualcosa per salvare i tratti caratteristici di queste comunità affinché non ne rimanga solo un ricordo.