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Macchia Valfortore, 11 Gennaio 2015  Ururi – Macchia Valfortore.

No, non è una partita di calcio ma un incontro culturale tra due realtà, quella Arbëreshe dello Sportello Linguistico di Ururi e quella molisana del Museo “La casa, i mestieri e la cultura della memoria”. E non c’è alcun risultato da commentare ma un piacevole e istruttivo pomeriggio da documentare. L’ecomuseo di Macchia è un luogo affascinante e i suoi realizzatori, Mariella Brindisi e Mario Mancini, sono persone squisite, che hanno fatto della cultura della memoria la loro vita e che accolgono i loro visitatori con gioia, facendoli entrare in un’altra dimensione, quella di un passato appena trascorso, che non c’è più ma che deve essere ricordato. Lo Sportello Arbëresh di Ururi, insieme ad una delegazione di amici, ha avuto l’onore di fare un “viaggio nella memoria”, passando attraverso l’antica casa, ricca degli oggetti poveri di un tempo; la bottega dei mestieri, quali il calzolaio, il barbiere e il sarto; la vita contadina, con tutti gli attrezzi usati nel passato; la cultura del rattoppo. Un viaggio che arricchisce perché ricco di elementi, di racconti, di personaggi. Mariella e Mario sono ospiti eccellenti, che condividono una passione compresa da pochi, ma che aprono la loro anima e la loro conoscenza ai visitatori. Ciò che fanno è il risultato di passione e volontà di tramandare ai posteri ciò che è stato. Il filo sottile che lega il passato al futuro non deve essere spezzato, noi non saremo mai delle persone del tutto complete se non abbiamo la conoscenza del passato, di come siamo arrivati ad essere tali. Il viaggio attraverso le stanze del museo è affascinante non soltanto perché ti riporta indietro nell’asse temporale ma perché ti arricchisce di elementi di cui si è perduta la conoscenza, dei tanti oggetti dimenticati, mostrati e descritti abilmente da Mario e Mariella durante il percorso di visita. Nel loro museo gli oggetti non sono solamente messi in mostra; essi si vivono, si toccano, si conoscono uno ad uno. E si rimane a bocca aperta nel constatare l’ingegno dei nostri avi nel costruire utensili con mezzi di fortuna, spesso facendo ricorso al riciclo. Mariella e Mario sono anche i depositari della musica della tradizione e il loro amore per la musica e per i canti da loro raccolti nel corso degli anni a Macchia si evince attraverso il suono del tamburello e della chitarra battente, abilmente suonati rispettivamente da Mario e da Mariella durante i loro spettacoli in giro per il territorio nazionale. Lo Sportello Arbëresh di Ururi e i suoi ospiti sono tornati a casa arricchiti dopo questo viaggio. Essi hanno appreso una lezione molto importante: tutti devono dare una mano, contribuire anche con una piccola cosa, affinché la memoria rimanga impressa nelle generazioni future e le nostre radici non vadano dimenticate.

 

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Il 25 Novembre 2014 a Ururi si è parlato di integrazione tra le immigrazioni recenti e quelle storiche.
Nella settimana dal 24 al 29  Novembre 2014 la Testata giornalistica della Rai ha affrontato i temi dell''immigrazione e dell''integrazione nei vari aspetti sociali, economici e culturali. L’argomento è stato approfondito mediante servizi, inchieste e collegamenti in diretta da ogni regione d’Italia. Le problematiche trattate sono state molteplici: il disagio sociale, lo sfruttamento del lavoro, delle donne e dei minori, ma, nel corso dei collegamenti, sono state documentate anche numerose storie di integrazione positiva con la popolazione locale.  L’evento conclusivo si è svolto sabato 29 novembre con un’edizione speciale del “Settimanale”, la rubrica del sabato, trasmessa a diffusione nazionale in diretta da Milano, con collegamenti e servizi da molte parti d’Italia, tra cui anche Ururi. Il nostro paese è stato scelto tra le comunità linguistiche minoritarie del Molise per  trattare l’argomento “integrazione tra le antiche migrazioni Albanesi e quelle recenti”. Il giornalista Giovanni Romano e la sua troupe sono venuti "sul campo" per raccontare, nella cornice di piazza Santa Maria, nel centro storico del paese, dove si ergono la maestosa chiesa di Santa Maria delle Grazie e il Palazzo Greco, storie di integrazione positiva, che mostrano lo spirito di accoglienza del paese.  Lo Sportello Arbëresh di Ururi ha avuto l’onore di partecipare all’attuazione di questo evento culturale molto importante. Il lavoro dello Sportello è stato molteplice, in quanto si è occupato della fase organizzativa, a partire dalla ricerca degli intervistati fino alla scelta della location.  La mattinata del giorno designato, il 25 Novembre, è cominciata con una brevissima intervista nel corso della rubrica "Buongiorno Italia”, in diretta nazionale, alla signora Mirela Leka, arrivata a Ururi dall’Albania alla fine degli anni Novanta del secolo scorso con le sue due figlie. Mirela è arrivata in Italia nella speranza di poter curare in maniera adeguata la figlia maggiore e, per questo, ha affrontato ben tre difficili viaggi in gommone. A Ururi, sia lei che le sue figlie, si sono integrate molto bene.  Alle 7.30, durante la trasmissione “Buongiorno Regione”, l’appuntamento mattutino di Rai 3, sono state trasmesse in diretta televisiva le interviste di Giovanni Romano alle signore Esmeralda Meziu e Mirela Leka, al prof. Luigi Ciarfeo e alla dott. Pinuccia Campofredano.  Esmeralda Meziu ha raccontato la sua esperienza di integrazione con la realtà locale, testimoniata anche dal suo inserimento nel mondo del lavoro e dal suo matrimonio con un nostro concittadino.  Per entrambe la intervistate, la lingua Arbëreshe è stato un fattore determinante che ha favorito la loro integrazione e che ha permesso loro di sentirsi come a casa propria.  Il prof. Luigi Ciarfeo, in qualità storico, ha riassunto brevemente il periodo dell’arrivo degli Arbëreshë nella nostra zona e la nascita dell’attuale comunità di Ururi.  La mattinata è stata molto produttiva in quanto, tra un diretta e l’altra, sono state organizzate ed effettuate le riprese e le interviste per il programma “Il Settimanale” del sabato, nonché le dirette radiofoniche per il giornale radio regionale. La seconda diretta è avvenuta nel corso del Tg regionale delle ore 14.00, egregiamente condotta dal giornalista della Testata di Rai 3, Giovanni Romano, il quale ha reso nuovamente partecipi i telespettatori della testimonianza diretta di Mirela Leka; successivamente, il prof. Ciarfeo ha dato notizie storiche sull’arrivo degli Albanesi in Italia alla fine del 1400 e Pinuccia Campofredano, in qualità di addetta allo Sportello Linguistico di Ururi, ha continuato ad enumerare le attività dello Sportello Arbëresh ponendo, in modo particolare, l’attenzione  sul downgrading della lingua nelle nuove generazioni e l’importanza dell’insegnamento della lingua di minoranza a scuola. Un punto importante dell’attività dello sportello è proprio la collaborazione con le istituzioni scolastiche. La lingua Arbëreshe rappresenta una ricchezza culturale che va preservata perché rischia di andare perduta. La lingua è stata un fattore determinante di coesione delle comunità Arbëreshe per cui la perdita di essa rappresenterebbe la perdita della nostra identità culturale. Importante è stato l’intervento del sindaco Luigi Plescia, il quale ha evidenziato l’accoglienza che il nostro piccolo paese da sempre riserva non solo ai nostri fratelli d’Oltremare ma anche ai tanti altri stranieri che hanno deciso di vivere qui.  La mattinata di interviste si è conclusa con la testimonianza della studentessa Anxhela Naka, arrivata a Ururi all’età di 4 anni, e con uno sguardo volto al futuro. Anxhela vorrebbe diventare un avvocato per dimostrare che la legge è uguale per tutti. Noi glielo auguriamo di tutto cuore.

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Splendido successo di pubblico alla mostra etnografica “Dije, sonde, nesër....Le tradizioni di Portocannone”, coordinata dallo Sportello Linguistico Comunale. La mostra si è tenuta nello splendido Palazzo Manes, sede del Caffè Linguistico Letterario e dello stesso Sportello Linguistico, il 10 agosto 2013 in occasione della Notte Bianca organizzata dall'Amministrazione Comunale. vedi PDF

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FORMAZIONE LINGUISTICA: Campomarino 25.10.2014. E' stata da poco ultimata la prima parte del corso di formazione linguistica organizzato dal Comune capofila di Montecilfone, rivolto alle operatrici degli Sportelli Linguistici di Campomarino, Portocannone, Ururi e Montecilfone che ha come obiettivo quello di accrescere e migliorare non solo le capacità linguistiche ma, soprattutto, quelle di scrittura della lingua arbëshe. La prima parte del corso è stata svolta preso il Comune di Montecilfone e le operatrici hanno partecipato, in base alle proprie attidudini, al corso avanzato o a quello intermedio. Entrambi i corsi sono stati tenuti da personale qualifcato opportunamente selezionato dal Comune capofila. La successiva parte del corso avverrà tramite formazione on-line.

 

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Cultura - La Carovana Linguistica in Molise nei giorni 9 e 10 settembre 2013. La Carovana Linguistica è arrivata in Molise su iniziativa della rivista Kamastra, per una due giorni dedicata al Turilinguismo di Prossimità Montecilfone, San Felice del Molise e Campomarino le tappe del tour. 

Sportello Linguistico

Lo Sportello Linguistico Regionale(SLR) per le minoranze linguistiche storiche del Molise, nasce per tutelare le comunità di lingua e cultura Arberesche;  (Campomarino-Motecilfone-Portocannone-Ururi) e quelle di lingua e cultura Croata (Acquaviva Collecroce-Montemitro-San Felice del Molise)